E’ meglio bere il caffè amaro o il caffè zuccherato?

Rispondere in modo definitivo a questa domanda è praticamente impossibile, dato che è molto simile ad un’altra domanda epocale: è nato prima l’uovo o la gallina?”

E’ il classico problema che darebbe luogo, in qualsiasi consesso, ad una discussione senza fine tra i sostenitori delle due fazioni, che calcisticamente degenererebbe velocemente in una rissa verbale molto accesa e inconcludente.

Fazione dei sostenitori del caffè amaro

Costoro avrebbero pochi dubbi: il caffè amaro è il migliore, non soltanto in termini di sapore, ma soprattutto in termini di benefici per l’organismo, in quanto:

  • Conferisce una scossa di energia: poiché la caffeina è un alcaloide con funzione rinvigorente, ci dà la giusta carica per proseguire. Al contrario, lo zucchero, innalzando il livello di insulina, produrrebbe l’effetto contrario di aumentare il senso di stanchezza e di sonnolenza, annullando l’effetto energizzante del caffè.
  • Contribuisce a mantenere la linea: niente zucchero, niente calorie. Una tazzina di caffè amaro ha solo 3 kcal, una di caffè moderatamente zuccherato ne ha circa 30 (provate a moltiplicare per tante tazzine in un giorno…). Inoltre, il caffè attiva i processi in grado di bruciare i grassi (effetto termogenico), mentre lo zucchero ne determina l’accumulo.
  • Favorisce la digestione: dopo il pasto facilita i processi digestivi, aumentando la secrezione acida gastrica, mentre lo zucchero li rallenta.
  • Restituisce il vero gusto del caffè: berlo amaro consente di apprezzarne l’aroma e il sapore naturale. Infatti, il retrogusto di questa bevanda è ricco di aromi legati alla terra di origine e alle modalità di torrefazione che lo zucchero, essendo un insaporitore, copre.
  • Migliora l’umore: gli effetti rinvigorenti ed eccitanti del caffè sono noti fin dall’antichità e sembrano confermati da diversi studi scientifici.
  • Fa bene alla pelle: essendo ricco di antiossidanti, contribuisce ad inibire l’azione dei radicali liberi, responsabili della cellulite e dell’invecchiamento precoce.
  • Stimola il cervello: essendo una sostanza psicoattiva, il caffè amaro accelera il risveglio, migliora la memoria, le prestazioni intellettive e la lucidità mentale.

Fazione  degli amanti del caffè zuccherato (o peggio)

In questo popolo, numericamente molto più consistente, si annidano coloro che preferiscono il caffè con lo zucchero bianco, di canna, o con dolcificante, così come coloro che lo prediligono con panna, con il ginseng, con il cacao, schiumato o macchiato, lungo, corto, corretto, in tazza fredda o calda, di vetro o di ceramica, con ghiaccio o a granita e così via.

A prima vista, questi “irregolari”  sembrerebbero essere più divertenti, più soddisfatti e con un atteggiamento positivo verso le cose.

In questa fazione possiamo sicuramente includere i napoletani, veri e propri accademici dell’arte di preparare il caffè.

A Napoli la maggior parte dei bar tendono a servire il caffè già zuccherato con una particolare attenzione nel posizionamento, quasi artistico, dello zucchero nella tazzina: ovviamente è una prassi non obbligatoria.

A favore, si può sicuramente affermare che lo zucchero, nella giusta quantità, può davvero esaltare in tutto e per tutto il sapore di una buona tazza di caffè, proprio per la sua caratteristica di essere un esaltatore di sapidità al pari del sale e del pepe.

Conclusioni

La verità è che la discussione rimane aperta e senza vincitori, dato che ci sono almeno due variabili, indeterminate e assolutamente personali, rappresentate dal gusto e dall’approccio mentale di ognuno.

Gli integralisti del caffè amaro hanno dalla loro una serie di argomentazioni inequivocabili così evidenti e apparentemente inoppugnabili da non consentire possibilità di scelta.

Gli amanti del caffè “libero”, al contrario, rivendicano la facoltà di godersi, ogni  volta in maniera differente, l’attimo fuggente della pausa caffè, senza altri condizionamenti.

Pensate che noia se non ci fosse diversità di opinioni, anche perché in fondo, come disse il poeta, “il caffè è un piacere, se non è  buono che piacere è?”