Sappiamo tutti quanto gli italiani siano amanti del buon caffè, del suo profumo alla mattina e del sapore di una tazzina calda. Tuttavia, non è sempre facile riconoscere un buon caffè. Quali sono le caratteristiche che ne determinano la bontà? Come orientarsi tra le decine di opzioni che troviamo al supermercato?

Abbiamo deciso di realizzare una breve guida per capire come riconoscere un buon caffè e fare la migliore scelta possibile per la nostra bevanda energizzante preferita. Vediamo alcuni consigli da applicare fin da subito.

Colore

Il primo aspetto da considerare quando si vuole capire se siamo di fronte ad un buon caffè o meno è il suo colore. Prima di bere, quindi, dai un’occhiata accurata all’interno della tazza e fai alcune valutazioni.
Ad esempio, devi sapere che un buon espresso presenta una crema alta un paio di millimetri, densa e color nocciola. Una volta che verserai lo zucchero, noterai che si tuffa lentamente nel caffè per poi ridare spazio alla crema che apparirà in superficie.

Un caffè pessimo, invece, presenta una schiuma leggera con delle grandi bolle al posto della crema. In questo caso, il caffè viene definito sottoestratto. Nel caso in cui la schiuma dovesse essere molto scura, invece, il caffè sarà definito sovraestratto.

Gli elementi che determinano queste caratteristiche riguardano il modo di macinatura, pressatura, temperatura dell’acqua, pressione e tempo di estrazione. Tutti questi fattori contribuiscono alla qualità di un buon caffè.

Gusto

Se è vero che l’occhio vuole la sua parte, possiamo dire la stessa cosa anche del nostro gusto. Un buon caffè ha un sapore ricco e denso, aromatico, pieno e leggermente dolce. Inoltre, il suo sapore deve essere duraturo nella tua bocca.

Generalmente, un caffè di buona qualità deve essere bevuto quasi amaro senza abbondare con lo zucchero. Infatti, l’utilizzo di molto zucchero impedisce di rilevare il grado di acidità e di corposità della bevanda.

Prima di bere il caffè, è necessario effettuare un passaggio importante. Bisogna avvicinare la tazzina al naso, inalare il profumo del caffè e buttare giù il primo sorso di caffè. Se si tratta di un caffè ben fatto e di qualità, si dovrebbe percepire il tipico aroma di tostatura che viene dato dall’omonimo processo.

A seconda del caffè che stai bevendo, potresti sentire ulteriori aromi interessanti come il cioccolato, la vaniglia oppure aromi di cacao più pronunciati. Devi sapere che alcuni caffè di alta qualità prevedono anche note agrumate oppure un sapore fruttato.

Temperatura

E’ inutile che ci giriamo troppo attorno: il caffè deve essere bevuto caldo. La temperatura, infatti, rappresenta uno degli elementi importanti per poter percepire correttamente il caffè. Il calore è un fatto che consente di rilasciare una maggiore concentrazione di profumi che sono diversi a seconda della miscela che abbiamo di fronte. Insomma, un buon caffè va bevuto caldo, mai freddo.

Alcuni degli esperti di caffè affermano che potrebbe essere una buona idea quella di macinare il caffè quando necessario per poter preservarne il sapore di tostatura il più a lungo possibile. Tutto questo serve a gustare un caffè di livello davvero superiore.

La temperatura di conservazione ideale del caffè verde e tostato è inferiore a 25°C, va conservato in luogo asciutto e al riparo dall’umidità. Il caffè è igroscopico e assorbe molto facilmente gli odori circostanti che ne deteriorano il sapore.

Conclusioni

Insomma, un buon caffè prevede una serie di caratteristiche obbligatorie che devono essere presenti. Si tratta del colore, della crema, degli aromi e profumi e della giusta temperatura. Adesso che conosci quali sono gli elementi per valutare la bontà di un buon caffè, siamo certi che la prossima volta che berrai una tazzina ti accorgerai di tutto!