Hai delle curiosità che vorresti soddisfare sulle capsule di caffè e desideri trovare le risposte alle tue domande? In questo articolo potrai trovarle.
Comodità, facilità d’uso e consistenza sono sicuramente le ragioni dell’enorme successo delle capsule di caffè. Metti la capsula nella macchina, pochi secondi dopo ti godi il caffè. E poi, la butti via senza pensarci troppo.
Tuttavia, negli ultimi 10 anni, le persone sono diventate sempre più consapevoli dell’impatto ambientale delle loro abitudini e l’industria delle capsule di caffè è stata messa a dura prova. Ecco perché abbiamo deciso di mostrarti quali sono i dubbi che la maggior parte delle persone hanno sulle capsule di caffè. Vediamo tutto nelle prossime righe.
Domanda 1: Quante cialde di caffè vengono vendute ogni anno?
Keurig Green Mountain ha venduto circa 13,2 miliardi di capsule nel solo 2018, secondo Statista. Tuttavia, in questo settore operano anche altri player come Nestlé e JDE. Inoltre, trovare numeri ufficiali su quante unità vengono prodotto e vendute ogni anno è sempre più difficile al giorno d’oggi. Gli ultimi dati ufficiali, infatti, risalgono al 2012 quando sono state vendute 27 miliardi di capsule monouso in tutto il mondo.
Domanda 2: sono davvero così convenienti?
Il successo delle capsule di caffè è stato tale nonostante il loro costo superi quello effettivamente percepito da parte dei consumatori. Contenendo circa 9 gr di caffè, una delle tazze più economiche e popolari è la miscela Green Mountain Breakfast che costa circa 0,62 € a tazza. Ciò significa che 1 kg di caffè ha un prezzo di circa 68 €. Ma per quelli più costosi il prezzo può raggiungere anche 100 €.
Invece, guardando al costo di caffè macinato più costoso presente nei supermercati, come Illy, le confezioni costano circa 30 € al chilo. Quindi, il prezzo del caffè in capsule è pari al doppio o, certe volte, anche al quadruplo di quello tradizionale.
Si potrebbe obiettare che sia letteralmente il prezzo della convenienza e di una tazza appena fatta in casa grazie ai piccoli contenitori ermetici. Tuttavia, quei piccoli contenitori, usati una volta e scartati, sono esattamente la falla dell’industria.
Domanda 3: capsule compostabili e biodegradabili. Che significa?
Biodegradabile si riferisce a qualsiasi materiale che si disintegrerà nell’acqua, nel suolo o nell’aria nel tempo con l’aiuto di organismi come batteri ed enzimi. Questo può accadere in breve tempo o possono richiedere anni.
D’altra parte, compostabile si riferisce anche a qualcosa che si decompone in natura, ma deve aumentare i livelli di nutrienti del suolo. Inoltre, deve disintegrarsi abbastanza rapidamente e alla stessa velocità degli altri materiali che vengono compostati.
Conclusioni
Oggigiorno, un numero sempre maggiore di imprese ha deciso di prendere in mano la situazione e di intervenire su diversi fronti, in particolare quello ambientale.
Sempre di più, i modelli di business che dipendono da monouso, puntano sulla riciclabilità come soluzione all’incredibile quantità di materiali che vendono. Ecco perché ci sono delle soluzioni alternative per avere un espresso a casa come se fossi al bar andando a risolvere il problema dalla fonte: producendo pochi o nessun rifiuto.
Certo, sono attività che richiedono un po’ di tempo ma non è niente di più complesso di svuotare in maniera accurata le capsule monouso per garantire un efficace riciclo dell’involucro, rispedirle indietro oppure portarle ai punti di raccolta.
Insomma, siamo favorevoli all’uso delle capsule di caffè a patto che sia in maniera consapevole e nel rispetto dell’ambiente. Per il resto, rimane la bellissima sensazione di avere un caffè caldo e gustoso pronto in pochissimi minuti.